E’ nuovamente tempo di scrivere di Riesling, e come spesso accade la regione è la Mosella, dove la famiglia Busch coltiva da generazioni questa tipologia sulla collina Marienburg.
I Bush si sono convertiti ormai da oltre 20 anni al biologico e recentemente al biodinamico, e in cantina utilizzano fermentazioni spontanee.
Denominazione: Mosel Riesling VDP
Vino: Marienburg
Azienda: Clemens Busch
Anno: 2007
Prezzo: 30 euro
La bottiglia ha qualche anno, ma si sa che con i Riesling questo spesso è un punto di forza. L’età si nota subito già durante la mescita: il colore è oro antico, quasi ambra, denso.
Il naso è ricco: arriva un filo del famigerato idrocarburo ma a prevalere sono la resina e la frutta disidratata.
L’assaggio è molto intenso, materico, secco ma morbido per la grande carica glicerica, e l’alcol che resta in evidenza seguito da sentori di cera d’api, frutta surmatura e cenni di ossidazione nobile.
Alla cieca mai direi Mosella, semmai Alsazia.
C’è freschezza, ma non l’acidità tagliente di tanti Riesling, e la chiusura è lunghissima ma il finale purtroppo è lievemente amarognolo.
L’impressione è quella di un “vinone” muscolare, persino barocco, con i pregi e le difficoltà del caso: potente, robusto, importante ma carente della leggiadria dei grandi tedeschi.
Di certo fa gran figura al primo assaggio in degustazione, ma temo non sia facile da finire a tavola: ha struttura e corpo del vino dolce pur essendo sostanzialmente secco e anche per questo lo si trova in difficoltà nell’abbinamento, a parte con i classici e scontati formaggi.
E’ facile immaginare che la bottiglia sia al vertice della sua parabola qualitativa, anzi forse lo abbia già oltrepassato.
Il bello: spettro olfattivo molto ricco
Il meno bello: bevuta pesante