Il cartello che indica la deviazione per la La Distesa (“comunità rurale e vini di pregio”) è girato nella direzione sbagliata: Corrado Dottori, il vignaiolo e titolare dell’omonimo agriturismo a Cupramontana, dice che a volte i furgoni lo spostano urtandolo. Resterò quattro notti a dormire nella sua ospitalità e al momento di andare via il cartello sarà ancora direzionato in maniera erronea.
Spiace voler trarre conclusioni generali da eventi particolari, ma i rimanenti giorni di permanenza confermeranno lo (scarso) livello di attenzione che Dottori riserva ai suoi clienti. Quel che più rammarica è la sorpresa: pur non avendo mai avuto modo di interagire con Corrado, la sua presenza in rete, il suo libro e, certo, i suoi vini, prospettavano un personaggio interessante e con molto da raccontare, e la scelta di sistemarmi nel suo agriturismo durante la mia prima visita nelle Marche era dovuta principalmente alla voglia di approfondire la sua conoscenza.
Così non è stato: Dottori si è rivelato sbrigativo fin dal primo scambio di mail, e così ha proseguito in “real life”, e se a dirlo sono io, ligure ben avvezzo a certi atteggiamenti ostili…
Più fastidioso ancora il fatto che all’atto della prenotazione, avvenuta circa un mese prima, la richiesta della possibilità di una visita in cantina fosse stata accordata, anche senza evidente entusiasmo, ma poi, giorni dopo il mio arrivo, avendo sollecitato timidamente la visita, scopro che ci sono problemi, il bambino ha una recita ma soprattutto (ubi maior minor cessat) la “comunità rurale” ha un altro ospite più importante del sottoscritto che assorbe tutta l’attenzione: è arrivato Jonathan Nossiter e visto che io non ho girato un film con Dottori tra i protagonisti, per me in due giorni non si riesce a recuperare un’ora.
La visita si riduce quindi a Corrado che mi precede con la sua auto fino alla cantina, scende, mi indica i vigneti e dopo meno di 10 minuti di orologio scappa lasciandomi in compagnia del (gentilissimo e disponibilissimo) aiutante, un giovane enologo milanese.
Prima di vederlo fuggire, gli estorco un accenno di discussione nel quale si mostra vittima di una sorta di sindrome da accerchiamento: sostiene che la critica sia prevenuta nei confronti dei cosiddetti vini naturali, mentre a me pare evidente che semmai la guerra la abbiano stravinta i vignaioli come lui, visto che di fatto qualsiasi azienda cool ha “bio” e “terroir” come parole d’ordine.
Che dire ancora, se non che la logistica dell’ospitalità risulterà alla fine consona alla personalità del titolare: un pizzico di malcelata presunzione appesantita da trascuratezza: la sala, ornata di alcuni cimeli a sfondo vinicolo (le guide enoiche aperte alla pagina de La Distesa e i vasi trasparenti con campioni del terreno) ormai abbondantemente impolverati, l’angolo cottura della camera con le pentole sporche e il bagno che esala cattivo odore dagli scarichi, nel cortile il cane che corre a rotolarsi sul tuo letto ogni singola volta che apri la porta della camera (e, se come nel mio caso fuori piove, la faccenda è fastidiosa)…
Le condizioni della cantina non fanno testo, ché mi è stata detta essere in ristrutturazione.
Certo Dottori ha tutto il diritto di non aver tempo per i visitatori, di essere scocciato dalle visite in cantina, di lisciare la sua vanità presenziando alle proiezioni dei film di Nossiter, di affittare camere in una struttura non perfettamente lustra. Però tutto ciò stona con l’immagine di chi ho letto sostenere che le degustazioni alla cieca sono una cretinata, perché non è vero che interessa solo quello che c’è nel bicchiere. Se è veramente così, se lui ha ragione, se non basta la piacevolezza del vino e ci vuole qualcosa dietro, beh, qualcosa non quadra.
Delle vigne (molto belle) e degli assaggi ho poca voglia di parlare, se non per dire che il Terre Silvate 2014 è buono ma un po’ troppo rustico, forse troppo giovane, ha un filo di puzzetta, che i campioni da botte che mi sono stati porti erano molto promettenti e che mi ha incuriosito in particolare la Vernaccia rossa.
Il prezzo dell’agriturismo risulta abbastanza corretto in rapporto all’offerta.