Chablis premier cru Côte de Léchet 2012, La Chablisienne

Ancora Chardonnay.
Dopo gli ultimi due post dedicati ad interpretazioni di questo stesso vitigno, ma è un caso: questa righe sono relative ad una bottiglia che avevo assaggiato diversi mesi fa e che per qualche motivo era rimasta in anticamera di pubblicazione.

Dopo l’intermezzo italiano torno a stappare una bottiglia francese, nuovamente Borgogna, ma da una sottozona particolarmente distinta: precisamente Chablis, la parte più settentrionale di questo territorio, dove le caratteristiche di clima, territorio e metodologia di produzione sono completamente differenti.
L’unico elemento comune è appunto il “cépage”, lo chardonnay.

La Chablisienne è uno dei pochi produttori di Chablis facilmente reperibili in Italia, immagino a causa del fatto che si tratta di una cooperativa con volumi considerevoli  e con conseguente ampia gamma di categoria e prezzo.

Denominazione: Chablis 1er cru AOC
Vino: Côte de Léchet
Azienda: La Chablisienne
Anno: 2012
Prezzo: 23 euro

In questo caso parliamo di un Premier Cru con qualche anno alle spalle, che  però si mostra di colore paglierino luminoso, giovane e fresco.

Le sensazioni olfattive ci permettono di sfoderare il famigerato minerale, che si sviluppa in accompagnamento ad un tocco vegetale (foglia di limone) e a ricordi di fiori bianchi. Tutto piuttosto intenso, ma non troppo espressivo.

L’assaggio denota immediatamente una acidità estremamente elevata, altro tassello nella trama giovanile del vino, che garantisce buone possibilità di invecchiamento.
Peccato però che in aggiunta allo sviluppo verticale (notevole, peraltro) non ci sia molto altro: il centro del sorso riporta in primo piano le sensazioni erbacee e il corpo è piuttosto esile, con un finale non memorabile.

Vino senza difetti ma che non regala particolari emozioni: può funzionare discretamente in accordo a crostacei e crudi di pesce.

Il bello: freschezza, gioventù

Il meno bello: monotono, manca il guizzo

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Chablis Chateau de Viviers 2011, Lupé Cholet

Denominazione: Chablis
Vino: Château de Viviers
Azienda: Lupé Cholet
Anno: 2011
Prezzo: circa 20 euro

Sarò telegrafico: conosco poco o nulla della azienda, se non quello che vedo sul sito (si dichiarano vendemmia meccanizzata e vinificazione in acciaio con controllo della temperatura).
Il vino lo avevo comperato questa estate in Borgogna dopo un assaggio particolarmente piacevole, soprattutto per me che non sono un grande conoscitore e amante dello Chablis.
Ne avevo prese due bottiglie, e quella bevuta qualche mese fa non mi aveva affatto soddisfatto; stasera ho riprovato con la seconda e anche stavolta ho seri dubbi.

Colore poco pronunciato, giallo molto tendente al verdolino, si sente però una certa consistenza facendolo roteare.
Olfattivo abbastanza intenso, citrino, di agrumi e di frutta acerba in genere, un tocco di anice e una percettibile mineralità (gesso?). Naso elegante, direi che è la fase migliore di questo vino.
Ingresso in bocca freschissimo, grazie ad acidità quasi tagliente, poi mineralità, ma in chiusura arriva un sentore verde (erba falciata) troppo percettibile.
Non male la lunghezza.

Alla bevuta odierna sembra un vino magari piacevole (se servito a bassa temperatura come aperitivo), ma decisamente troppo giovane, e la cosa è curiosa in quanto non si tratta di un 1er Cru o di un Grand Cru, ma di un prodotto tutto sommato abbastanza semplice, che il produttore stesso dichiara adatto ad un invecchiamento massimo di 3-5 anni.

Resta da capire cosa diavolo avessi sentito quando lo ho assaggiato in Francia…

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