E’ estate, è caldo, come fai a non voler provare un grand cru che non hai mai assaggiato, di sboccatura freschissima (forse troppo, vedremo poi).
Come spesso accade con i francesi, della maison in questione so davvero nulla, se non che opera in un comune di gran fama come quello di Mesnil sur Oger, ma chissene.
Il sito dice che questo Eloquence è prodotto utilizzando vini di riserva per circa un quarto e subisce affinamento in acciaio per almeno 3 anni, provenienti come scritto poco piùsopra da da comuni mitologici come Mesnil sur Oger, Oger, Avize.
Denominazione: Champagne
Vino: Blanc de blanc Eloquence Extra Brut
Azienda: Vergnon
Anno: –
Prezzo: 40 euro
Poco da dire all’esame visivo: paglierino pallido e bolle correttamente sottili e fitte.
Al naso si scopre qualcosa di interessante: c’è molta intensità aromatica, quasi troppa per essere solo Chardonnay (tanto che immaginavo un piccolo saldo di pinot bianco ma così non è), con sensazioni floreali molto nette e decise che possono inebriare ma restano eccessivamente monocordi, senza ampiezza.
L’assaggio conferma le attese: la carbonica precisa, per nulla fastidiosa, veicola una acidità netta, verticale, ma il sorso è un po’ sporcato dall’eccesso di aromaticità che delinea un quadro troppo piacione per risultare davvero elegante; certo, lasciare la bottiglia aperta alcune ore porta più equilibrio, visto che al palato arrivano anche accenni di agrume e una certa mineralità. La chiusura è pulita e piuttosto lunga.
L’impressione è quella di un vino ancora in divenire, bisognoso di qualche mese ancora di bottiglia per assestarsi e poter dare il meglio di se.
Il bello: manca di austerità, prezzo non favorevole
Il meno bello: la freschezza