Proseguendo a casaccio nel nostro viaggio tra le rifermentazioni in bottiglia, stavolta arriviamo da Hanssens, in Belgio, attorno a Bruxelles: la patria di quello strano ibrido che è il Lambic.
Tralascio ogni spiegazione sullo stile, qualsiasi cosa io possa articolare sarebbe comunque più imprecisa e meno dettagliata di quanto riportato in questo vecchio scritto, vergato dal Principe del Pajottenland in persona: Lorenzo Dabove, AKA Kuaska.
Denominazione: Birra Kriek
Vino: Oude Kriek
Azienda: Hanssens
Anno: –
Prezzo: 11 euro
Hanssens è uno storico blender di lambic: i blender tradizionalmente selezionano il lambic dai produttori per poi affinarlo e creare la miscela da imbottigliare e mettere sul mercato, una sorta di cuvèe, per capirci.
La birra di cui si parla oggi è una Kriek, cioè macerata con le amarene.
Colore rosso torbido, opalescente, poco penetrabile; la schiuma si forma appena accennata ed è evanescente, così come pure la carbonica, lievissima.
Olfattivo classico per la tipologia: la mitologica sella di cavallo qui si sente davvero(!), come il legno umido, l’armadio chiuso e, come dice Kuaska in uno dei suoi aneddoti ormai famosi, le carte da gioco vecchie. La ciliegia si avverte ben poco.
L’acidità in bocca è ovviamente immaginabile, fuori scala: è quella del lambic sommata a quella della frutta; sorprende anche la sapidità, impressionante.
Dopo il sorso è come se fosse passata una smerigliatrice su tutto il palato: sgrassa, brasiva, asciuga… e la lunghezza non è da meno.
Forse un po’ rustica, non troppo sfaccettata, sicuramente brutale, ma vivaddio è veritiera, senza compromessi, un prodotto realmente tradizionale.
Capisco possa non piacere, e di sicuro non è il prodotto adatto per avvicinarsi alla tipologia, ma è una esperienza gustativa notevole.
Il bello: la vera tradizionalità del gusto, senza compromessi
Il meno bello: acidità e sapidità fuori scala. non per tutti