Talvolta le grandi aspettative vengono deluse, e quando capita con uno champagne è ancora più triste, visto che associamo le bolle alla spensieratezza e all’eleganza.
Le note tecniche parlano del classico dosaggio di 6 grammi per litro su base prevalente di Pinot nero (75%) e poi Chardonnay (20%) e Menunier (5%). Solo succo da prima spremitura e niente svolgimento della malolattica.
Insomma, sulla carta un ottimo prodotto, e invece…
Intendiamoci, non che questo 1er Cru sia cattivo, ci mancherebbe, è che da una bottiglia fatta con uve vendemmiate nel 2009, prodotta da una famiglia storica di vigneron che ha sede in un comune prestigioso come Ay e che possiede 14 ettari nei comuni di Hautvillers, Fleury-la-Rivière e Cumières, ci si aspetta francamente qualcosa di più.
Denominazione: Champagne
Vino: Empreinte Brut
Azienda: Geoffroy
Anno: 2009
Prezzo: 30 euro
Aspetto a parte (perfetto), al naso c’è qualche cenno di nocciola e fruttini rossi e poco altro: gradevole, nulla più.
In bocca la bolla è un po’ spessa, i riconoscimenti si fermano all’agrume e il dosaggio è abbastanza avvertibile, tanto che francamente avrei azzardato ben più dei 6 grammi dichiarati, e alla lunga stanca; chissà che il problema sia dovuto alla acidità moderata?
La destinazione migliore, nonostante la prevalenza del pinot farebbe pensare al tutto pasto, credo sia confinata all’aperitivo.
Insomma, una bottiglia cui è difficile trovare difetti oggettivi, tutto sommato dal prezzo corretto rispetto alla denominazione e al blasone, ma che non entusiasma.
Il bello: prezzo corretto, vino gradevole
Il meno bello: non colpisce