Con questa bottiglia termino una interessante carrellata di champagne di piccoli produttori acquistata da L’Etiquette, e prima di parlare del vino, mi concedo una breve considerazione sull’esperienza: ho comperato sei prodotti di cinque diversi recoltant, tutti a me sconosciuti, con l’unica accortezza di “pescare” bottiglie referenziate come Gran Cru (una scelta piuttosto banale e, se vogliamo, provinciale, ma in mancanza di altre indicazioni ho perlomeno avuto la certezza di portare a casa vinificazioni ottenute da uve maturate in zone di prestigio).
In sintesi, non posso che dirmi felice e stupito dell’esperienza: ad un prezzo per ciascuna bottiglia compreso tra i 23 e i 26 euro (iva esclusa, trasporto escluso: l’ideale è fare a mezzo con uno o due amici, in modo da diluire le spese che comunque non sono particolarmente onerose) è corrisposta una qualità media ben più che soddisfacente. Alcune bottiglie ottime, alcune buone e nessuna meno che discreta, e se certe volte i miei giudizi sono sembrati non entusiasti è solo perché la denominazione Champagne e la qualificazione Grand Cru (e i relativi comuni di provenienza) sono talmente mitizzati da costringere ad aspettative altissime.
La mia conclusione è che almeno i tre quarti di questi prodotti assaggiati sono stati nettamente superiori a tutti i metodo classico italiani appartenenti alla medesima fascia di prezzo da me conosciuti… Direi un bel risultato per una scelta sostanzialmente casuale!
Unici problemi, la scarsissima se non nulla reperibilità e (temo) una certa incostanza qualitativa: dopo ogni bevuta ho provato a spulciare internet per avere riscontri alle mie sensazioni e qualche volta ho registrato giudizi piuttosto differenti.
Le bottiglie precedenti:
Brut Grand Cru Cuvèe Prestige, Savès
Champagne 100% Pinot Noir Brut Grand Cru, Guy Thibaut
Champagne Grand Cru Cuvée Marie Catherine Extra Brut, Francois Billion
Champagne Grand Cru Carte d’Or, Camille Saves
Champagne Grand Cru Cuvée 555, Voirin-Jumel
L’azienda Jack Legras è situata in pena Cote de Blancs, possiede 2,4 ettari e produce appena 28000 bottiglie per anno.
La cuvée più importante è questo “Le Mont Aigu”, chardonnay al 100% da una unica parcella (per tre quarti vino dell’anno e il rimanente da riserva), fermentato e vinificato in acciaio, usando lieviti selezionati e svolgimento della malolattica. L’affinamento è di 24 mesi sui lieviti e il dosaggio è di 4 g/l
Denominazione: Champagne
Vino: Le Mont Aigu Brut Grand Cru
Azienda: Jack Legras
Anno: –
Prezzo: 25 euro
Colore molto brillante e bolle tra le più sottili, continue e morbide mai viste e assaggiate; l’olfattivo è delicatissimo, di pasticceria, fiori bianchi e con ricordi di gesso. Elegante.
La bevuta mi regala uno champagne strano: rilevo una acidità decisa ma composta, forse più salino che acido, e una netta ambivalenza gustativa, quasi due facce, che vanno da un ingresso in bocca piuttosto timido, estremamente garbato e in punta di piedi, fino a poi prendere vita se si ha la pazienza di protrarre la permanenza nel cavo orale.
L’apertura è coerente con il naso ma dopo qualche istante in bocca ingrana la marcia della pienezza, aggiungendo agrume e zafferano e distanziandosi dai riconoscimenti olfattivi.
Certo, resta così delicato (e non particolarmente lungo) da essere raccomandato come aperitivo, coi cibi si perde un po’, ed è un peccato.
Il bello: finissimo, leggero, delicato, bevibile
Il meno bello: manca un po di carattere