[Disclaimer: bottiglia gentilmente omaggiata da Avionblu nell’ambito della iniziativa “15 recensioni in cerca di autore”. Il prezzo si aggira attorno ai 15 Euro]
Parli di Retsina e a molti viene in mente un bianco greco poco importante che deve la sua particolare fama ad un esagerato aroma di resina; in realtà si parla di storia dell’enologia: 2000 anni fa ad Atene la resina di “Pinus Halepensis” veniva usata come sigillo per preservare dall’ossigeno il vino nelle anfore, caratterizzando di conseguenza l’aromaticità del prodotto. Passati i secoli, la resina viene semplicemente aggiunta al mosto d’uva durante la fermentazione.
La commercializzazione di un vino dozzinale è proprio il contrario di quello che si prefigge il produttore di questo “ritinitis nobilis“, che già dalla bottiglia elegante palesa l’ambizione di riposizionare la tipologia in ambito qualitativo più elevato.
La chiusura a vite garantisce l’assenza di aromi indesiderati, e l’etichetta dichiara l’utilizzo di uve selezionate (varietà Roditis, raccolta a Corinto), di processi produttivi allo stato dell’arte e di una aggiunta di resina attentamente bilanciata.
Il vino si presenta cristallino, giallo paglierino-verdolino e abbastanza consistente; il naso è intenso, dominato dalla resina e dal suo distintivo sentore mentolato-balsamco, quasi di eucalypto.
In bocca la sensazione resinosa è ancora sensibile ma fortunatamente meno marcata; il calore risulta poco percettibile (12 gradi supportati da un corpo discretamente presente); queste caratteristiche, unite alla particolare aromaticità e ad una acidità spiccata, quasi citrina, donano estrema freschezza all’assaggio.
Al retro-olfattivo torna la resina, con una chiusura leggermente mandorlata non particolarmente lunga.
In conclusione, un vino che suscita curiosità sia per l’afflato storico che per la provenienza e la metodologia produttiva inusuale. Sicuramente non un vino quotidiano o un Grande Vino, ma un prodotto di personalità, diverso da quanto siamo soliti assaggiare e nel quale può essere divertente immergersi per una piccola esplorazione storico-sensoriale, magari accompagnati da fritture o da piatti con una buona speziatura, o persino da portate di pesce arricchito di erbe aromatiche.
L’articolo mi è servito per chiarirmi la qualità del Retzina. Spero ti poterlo trovare in Italia .
Ciao,
in Italia lo trovi sicuramente da Avionblu, che me lo aveva inviato per questa degustazione.
Tieni presente che è davvero una curiosità, interessante da provare una volta, ma (per il nostro gusto) fare un pasto intero con un vino simile è sicuramente difficile…